Sostegno e consulenza
La Rete di aiuto per le persone che si prostituiscono
l Consiglio di Stato del Cantone Ticino ha nominato nel luglio 2005 Primis, insieme all’Antenna May Day, ente di riferimento per fornire gratuitamente consulenza sociale, sanitaria e giuridica a persone che si prostituiscono e che si trovano in difficoltà.
Il Consiglio di Stato ha anche definito gli enti specialistici (Ospedali Cantonali, Case delle donne, Centri di salute sessuale, Organizzazione sociopsichiatrica, Unità di intervento per le vittime di reato) che fanno parte, insieme a Primis e Antenna May Day che si occupano del coordinamento, della Rete di aiuto a favore delle persone che si prostituiscono.
La Rete di aiuto si rivolge a tutte le persone che si prostituiscono a prescindere dal loro statuto ed eroga prestazioni di tipo medico, consulenze di tipo giuridico e sociale, richieste di aiuto al rientro nel proprio paese di origine e sostegno e ascolto in momenti di difficoltà. L’accesso ai servizi della Rete è gratuita per gli utenti.
Come è nata la Rete
La Rete di aiuto è nata nel 2006 quando ancora la maggior parte delle persone che si prostituivano era in situazione di illegalità ed era per loro particolarmente difficile accedere ai servizi socio-sanitari del territorio.
La mancanza di una rete famigliare e sociale di sostegno, l’assenza di una copertura sanitaria, la paura di denunciare situazioni di violenza subita a causa del loro statuto spingeva queste persone sempre più nell’invisibilità rendendole estremamente vulnerabili al rischio di sfruttamento.
In questi anni la Rete ha permesso alle persone, anche quelle in situazioni di illegalità, di accedere gratuitamente ad una serie di prestazioni sanitarie e sociali, di richiedere un aiuto in caso di difficoltà, senza esporsi al rischio di essere denunciate a causa del loro statuto.
Gli obiettivi della Rete di aiuto sono riassumibili in tre punti: 1) favorire l’accesso delle persone che si prostituiscono in Ticino ai servizi di aiuto sociale, giuridico ; 2) garantire l’accesso al sistema sanitario; 3) ridurre quelle condizioni di vulnerabilità che permettono e favoriscono lo sfruttamento della prostituzione.